Il sindaco primario racconta

“Si è deciso di costruire un ospedale ex novo perchè la vecchia struttura datata a fine anni 50 e inizio anni 60, è una vecchia struttura che non è più sufficiente per gli standard che ci sono adesso , di sicurezza e anche per la prestazione sanitaria. Inoltre San Gavino ha delle zone bloccate dal dissesto idrogeologico, ovvero il PAI e per questo motivo non si può costruire tranne che da una parte dove risiede adesso la vecchia struttura. La vecchia struttura rimarrà comunque in piedi e verrà adeguata alle nuove necessità; da quel punto di vista può essere già autosufficiente come poliambulatorio che in questo momento non abbiamo a San Gavino. Nel 2009/2010 è stata stanziata una certa cifra che, dopo il terremoto dell’Aquila, è stata inviata insieme ai fondi stanziati per le altre regioni terremotate. Inizialmente il luogo destinato alla costruzione dell’ospedale è stato stabilito da una certa amministrazione, ma nel 2014 si è deciso di costruirlo nel posto giusto. I soldi son stati forniti dalla commissione sanitaria del senato e stanziati in parte dai fondi della rete ospedaliera sarda e nazionale e in parte dalla regione Sardegna. Per questo progetto non è stato ancora firmata il contratto per via dell’aspetto burocratico dell’Italia. Inoltre si son dovuti affrontare due grossi ricorsi. Il primo riguarda il tribunale regionale amministrativo e l’altro il Consiglio di Stato. A breve il progetto definitivo dovrà essere verificato ed essere firmato. La cabina di regia è un organo utilizzato per seguire il progetto ed è costituito dall’ASSL di Sanluri, dal comune e dalla regione Sardegna. Questo ospedale porterà a dei risvolti di tipo socio-economico, poichè è una struttura che servirà a collegare tutti i territori del Medio Campidano.”

-Carlo Tomasi, sindaco di San Gavino Monreale




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